
Milano ha un nuovo museo, diffuso, a cielo aperto: si chiama MAUA ed è il primo museo di arte urbana aumentata, nato dall’idea di proporre itinerari culturali inediti, fuori dal centro e dai più tradizionali circuiti dell’arte. Così, 50 opere di street art animate in realtà aumentata diventano l’occasione per esplorare quartieri meno conosciuti della città. Si parte scegliendo il proprio percorso. Poi, arrivati sul posto, l’esperienza prosegue in forma digitale: ogni opera, inquadrata con lo smartphone, ne genera una nuova e si trasforma in un lavoro di digital art, appositamente creato per il museo grazie a tecnologie di realtà aumentata.
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Là dove un tempo c’era un autosilo e per lungo tempo ci sono state solo macerie e abbandono, da aprile c’è un bellissimo giardino aperto a tutti. Gli ingredienti di questo progetto sono decisamente insoliti per il caso italiano: un’area privata che il proprietario ha deciso di destinare ad un uso pubblico, un’associazione che se ne assume l’uso e la valorizzazione attraverso eventi e momenti di coinvolgimento degli abitanti, uno street artist che sa arrampicare sui muri delle città, come una specie di spiderman contemporaneo, e sa trasformare in magnetico oggetto di curiosità ogni parete su cui lavora.Read More

Nel sobborgo di Manshiyat Naser al Cairo, in Egitto, l’artista El Seed ha deciso di realizzare la sua opera “Perception” su oltre 40 edifici. Il murales è visibile da lontano e rappresenta una scritta araba presa dalle parole di Sant’Atanasio di Alessandria, un vescovo copto del III secolo, che tradotta significa: “Chiunque voglia vedere chiaramente la luce del sole deve prima pulirsi gli occhi”. Read More

Un’invasione di argilla. La piramide egiziana esprime il suo dominio plastico intersecandosi in un edificio storico occidentale. È l’esposizione impossibile; come un elefante non può entrare in uno sgabuzzino. Non a caso si chiama Domestication of a Pyramid. La domanda che dovremmo porci è: ha ancora senso addomesticare (nel suo senso più letterale di “portarsi in casa”) un monumento concepito nell’altrove, in altro tempo e in altro spazio? È il modo in cui l’artista ceca Magdalena Jetelova prende in giro da vent’anni questa abitudine tutta occidentale di incorporare monumenti e storie di mondi lontani in quegli zoo delle culture, più o meno prestigiosi, che chiamiamo musei. Read More

Ne parlano tutti i giornali. Blu, artista di strada, non sarà presente con le sue opere bolognesi alla mostra L’arte allo stato urbano, curata da Christian Omodeo e fortemente voluta da Roversi Monaco. Non sarà presente perché nel frattempo le ha letteralmente e come ormai tutti sanno, cancellate dai muri. Un gesto senza mediazione, l’autore distrugge la propria opera per evitare che venga consacrata arte proprio da quelle istituzioni d’arte che la street art nasce per combattere. Il gesto è radicale ma coerente, sensato e necessario.Read More

La street art è ovunque. È la grande soluzione per i problemi di qualsiasi contesto urbano, o così sembra. Ma questo successo è destinato a durare? A guardare le città più diverse in giro per il mondo, sembrerebbe di sì. La Paz ha appena inaugurato un nuovo complesso di case a basso costo, con le facciate interamente ricoperte di disegni ispirati alla tradizione indigena. Roma sta provando a riscattare le proprie periferie con i murales. Ogni muro cieco è potenzialmente lo spazio per la prossima nuova opera di street art, come ormai stanno imparando gli studenti di ogni laboratorio di architettura. Insomma, anche il luogo più sperduto può ambire a diventare la nuova Bristol, con il proprio Banksy locale o d’importazione.Read More

Warde è un’installazione urbana ideata dal gruppo di HQ Architects per piazza Valero, nel cuore di Gerusalemme, vicino al mercato aperto principale della città. Quattro grandissimi fiori gonfiabili (9m di altezza per 9m di larghezza) sono stati posizionati per essere visti da ogni punto della piazza e dal mercato adiacente. Ognuna delle sculture funziona separatemene dalle altre e reagisce alle condizioni che la circondano. Read More

New York, Parigi e recentemente anche Hong Kong, sono alcune tra le più famose città i cui cartelli sono stati “ritoccati” dall’artista francese Clet Abraham, ma è nei capoluoghi toscani che esprime maggiormente la sua arte e trova anche la maggior parte dei problemi.Read More

Nel tempo in cui l’informazione è (solo) virtuale, virale e social, un gruppo di giovani giornalisti tenta l’operazione contraria. Fa informazione utilizzando come strumento privilegiato i muri delle grandi città, attraverso l’affissione di gigantografie che raccontano che cosa sta accadendo nel mondo. Si tratta di un centinaio di giornalisti sparsi in varie nazioni che ha deciso di sottrarsi al meccanismo che promuove o respinge le notizie sulle grandi testate sulla base di logiche politiche o commerciali, per raccontare storie direttamente alle persone. Nello spazio pubblico dove passano bambini, anziani, famiglie.Read More

Da quasi venticinque anni, 10 Corso Como a Milano è l’epicentro di un’iniziativa che fonde arte, moda, cultura, design, musica e buona tavola, portando in tutto il mondo il gusto tipicamente italiano per la qualità della vita.Read More