L’artificiale camuffato da naturale. La proposta di Snohetta di un tunnel tra i fiordi
Lo studio norvegese Snøhetta sogna un tunnel sottomarino tra le due coste del fiordo di Bjørnafjorden. Sono stati proposti due diversi progetti, entrambi con l’idea di partenza di non creare problematiche al traffico marino. Un primo progetto, più semplice, consisteva nell’ancorare i tunnel al fondale con dei piloni; il secondo, più creativo, prevedeva di realizzare dei grandi isolotti ai quali sarebbero stati ancorati i tunnel. In entrambi i casi i tunnel vengono suddivisi tra traffico automobilistico e un’ampia pista ciclabile e pedonale, creando in quest’ultima degli slarghi naturali con piccoli parchi e zone relax.
Ma, è proprio necessario questo tunnel? I paesi che verrebbero collegati, inseriti nelle verdeggianti colline circostanti, sono molto piccoli e in essi non si creano grandi ingorghi automobilistici né, lungo le coste e nelle acque circostanti, vi è un eccessivo traffico marino. Importante è anche l’impatto ambientale che genera questa immensa infrastruttura, che pur venendo camuffata con spazi verdi e isolotti illuminati, resta comunque un oggetto estraneo all’ambiente naturale che viene quindi fortemente alterato e modificato. Notevole è la volontà di creare spazi pubblici e di benessere all’interno del tunnel, ma non sarebbe più semplice realizzarli all’esterno senza grandi impatti sul paesaggio? Inoltre, per far crescere piante ad una profondità di 150m sotto l’acqua è necessario utilizzare colture speciali come quella idroponica, che necessitano di un’assistenza accurata e soprattutto l’utilizzo di fertilizzanti e soluzioni chimiche nocive. Punto di riflessione di questo episodio è forse quello che molte volte si ritiene più importante la nostra comodità e le nostre esigenze, senza considerare cosa queste comportino.
ph. © Snøhetta
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